Conferenze

168987_1798491199223_523243_nChi va piano …

riscoprirsi camminando

Incontro con Luigi Nacci - insegnante, giornalista, guida e operatore culturale

Venerdì 18 luglio, ore 18

Parlando di lentezza, chiamiamo in causa il nostro stesso modo di muoverci nel mondo, di abitarlo, di entrare in contatto con esso:  in questo senso andare a piedi risulta essere una scelta fondamentale per riscoprire la bellezza di ciò che abbiamo intorno e per coltivare un autentico rapporto con noi stessi. Camminare è infatti, per certi versi, una vera e propria pratica di meditazione!

È inoltre, al tempo stesso, un “atto rivoluzionario”, una presa di posizione contro la frenesia che la società contemporanea sembra imporci, contro i troppi impegni, le scadenze, l’ansia di produrre e guadagnare: “c’è la crisi, c’è la crisi, c’è la crisi, ci dicono ogni giorno. Ci dicono che per uscire dalla crisi dobbiamo tornare ad essere competitivi, essere più rapidi, più produttivi, perennemente connessi. Pochi dicono, però, che la crisi è, al pari di una malattia, un campanello d’allarme, che dovrebbe spronare ciascuno di noi a fermarsi, a mettersi in discussione, a cambiare abitudini e stili di vita”. Così scrive Luigi Nacci in un suo articolo.

rid_naccifoto2013Sarà lui ad approfondire con noi il tema del cammino a piedi, aiutandoci a cogliere l’importanza – in questo tempo più che mai – di scegliere il “movimento lento” non solo come tipologia di viaggio, bensì come vero e proprio stile di vita.

Luigi Nacci è tra i fondatori del Movimento Lento, dirige il Festival della Viandanza di Monteriggioni ed è una guida della Compagnia dei Cammini. Il suo ultimo libro, pubblicato da Ediciclo, s’intitola “Alzati e cammina. Sulla strada della viandanza”.

Per ulteriori informazioni: http://nacciluigi.wordpress.com/

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E vissero tutti felici e più lenti …

Incontro con Bruno Contigiani – fondatore e presidente dell’associazione Vivere con Lentezzazen_logo

Sabato 19 Luglio, ore 17,30

 

Non si sa mai bene dove si vada a finire quando si comincia a prendersi del tempo.

Si pensa, si riflette, si fanno ipotesi e prove, si mettono in piedi discussioni infinite con gli amici-di-sempre, s’incontrano persone nuove, si raccolgono informazioni, si cercano compagni di ventura… e poi all’improvviso e con calma qualcosa prende forma”. (Bruno Contigiani – “Vivere con lentezza”)

Se si può trovare un aspetto positivo nella crisi, è proprio il fatto che ci mette di fronte alla necessità di cambiare rotta: in questo tempo precario e difficile, siamo costretti a renderci conto dell’inutilità di una corsa continua per produrre, arricchirsi, consumare… Abbiamo invece bisogno di fermarci!

Bruno Contigiani, nel suo libro, ci racconta le storie di tanti che hanno avuto il coraggio di compiere un “atto di gentilezza e di rispetto verso se stessi, verso gli altri e verso l’ambiente”, che hanno saputo rallentare per riprendere in mano la loro vita e non lasciar più che fosse l’esterno a dettarne i tempi. Questa presa di consapevolezza è un piccolo seme di cambiamento: porta a fare delle scelte rispettose dell’uomo e della natura, porta a donare il giusto tempo a ogni cosa che lo merita, a curare le relazioni umane e a vivere tutto con maggiore pienezza e serenità.

La “sfida” che lanciamo, tramite questo incontro con Bruno Contigiani, è proprio quella di fermarsi, di prendersi il tempo di cui si ha bisogno, lasciando finalmente che “qualcosa prenda forma”.

Bruno Contigianipresidente di Vivere con lentezza, ha pubblicato diversi libri sul tema: Vivere con Lentezza – piccole azioni per grandi cambiamenti (2008) edizioni Orme; Chi va piano – piccole alchimie per grandi sentimenti (2009) editore Rizzoli; Lavorare con Lentezza – per l’economia che verrà (2011) editore Dalai.

È direttore volontario di Numero Zero, giornale della Casa Circondariale di Torre del Gallo (Pavia), e tiene un blog sul Fatto quotidiano.

 

 

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Equi-va-lenti:

cibo, lentezza e cambiamento

Incontro con Sonia Chellini - Vicepresidente nazionale di Slow Food Italia

Domenica 20 Luglio, ore 17,30

download«Il cibo potrà renderci liberi se tornerà a essere il nostro cibo, in tutti i modi esistenti e immaginabili, secondo le diverse culture e inclinazioni. Perché cibo è libertà». (Carlo Petrini)

Le trasformazioni, per essere radicali e profonde, devono passare prima di tutto dalle piccole scelte quotidiane, dal modo in cui decidiamo di spostarci, di comprare, di mangiare: è necessario aver cura del mondo in cui viviamo,  della nostra vita e di quella degli altri esseri umani. La questione del cibo assume, in questo senso, un’importanza fondamentale: scegliere di sostenere un certo tipo di alimentazione piuttosto che un altro assume la valenza un atto etico, per garantire il benessere delle persone e del pianeta.

Slow Food, associazione fondata nel 1986 da Carlo Petrini, promuove in tutto il mondo una cultura del cibo ”buono, pulito e giusto”: “buono” da mangiare per le proprie qualità, ma anche per  le tradizioni che porta con sé; pulito in quanto prodotto con metodi ecosostenibili e rispettosi dell’ambiente; “giusto” perché equo nelle modalità di produzione e di commercializzazione. Scegliere la lentezza è anche questo: dare valore al tempo speso per il cibo, il tempo che serve a produrlo in modo etico, il tempo impiegato per prepararlo e il tempo per vivere la convivialità della tavola riscoprendo la ricchezza delle proprie tradizioni culinarie.

maxresdefaultSonia Chellini è vicepresidente nazionale di Slow Food, già presidente regionale di Slow Food Umbria e coordinatrice degli Stati Generali delle comunità dell’Appennino, un progetto che vede tra i protagonisti la nostra terra, con la sua ricchezza e bellezza. Sarà lei a introdurci alla “filosofia di Slow food”. Crediamo infatti sia importante, per riscoprire l’importanza di questi valori, partire proprio dal territorio di cui siamo figli e a cui dobbiamo attenzione e cura.