Conferenze 2016
Venerdì 15 luglio, ore 18.00
Dov’è tuo fratello?
Cercare se stessi negli occhi degli altri
Incontro con Ignazio Punzi - Psicologo, formatore, referente di Caritas Italiana nel progetto “Rifugiato a casa mia”
Con il suo collega e amico Giuseppe Dardes, Ignazio Punzi è al timone di un vascello che è in viaggio verso un’isola sconosciuta. Di tanto in tanto approdano in luoghi dove la sosta si fa incontro, in cui semplicemente si sta, come in un danza in cui si intrecciano relazioni tra silenzi e parole, riflessioni e gesti, il sé e l’altro. Uno degli ultimi viaggi intrapresi lo ha portato a riflettere sul tema dell’immigrazione, interrogandosi attraverso alcune storie su un un modo diverso di vivere il rapporto con lo straniero: cosa significa lasciare il proprio Paese di origine, i propri affetti? Come si vive ospiti di un’altra terra, di un’altra cultura? La domanda di accoglienza da parte dei migranti non pone, infatti, soltanto l’esigenza di trovare risposte politicamente adeguate, ma ci interroga più in profondità circa il senso dell’abitare la storia e le nostre vite, dal momento che incontrare l’altro è anche incontrare se stessi.
Formatore, psicologo, professore di Psicologia generale alla Pontificia Università Antonianum di Roma,Ignazio Punzi ha lavorato negli anni Ottanta con le persone senza dimora nella Caritas diocesana di Roma diretta da don Luigi Di Liegro. Si è occupato per vent’anni di adulti e bambini affetti da HIV/AIDS e, nel dopo terremoto a L’Aquila, di bambini affetti da disturbo da stress post traumatico. Recentemente è stato il referente della Caritas Italiana nel progetto Rifugiato a casa mia. Autore di numerosi libri e articoli, fra cui segnaliamo l’ultimo lavoro scritto insieme a Giuseppe Dardes, “Dov’è tuo fratello? Famiglia, immigrazione e multiculturalità” (2015).
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Sabato 16 luglio, ore 17.30
Un miglio nelle mie scarpe
Il Museo dell’Empatia e altre performance
Incontro con Clare Patey - Direttrice del Museo dell’Empatia di Londra
Clare Patey, artista e curatrice inglese, è la direttrice del Museo dell’Empatia di Londra, un progetto inaugurato nel 2015 e che sta girando il mondo. Cosa si prova ad aver trascorso anni in prigione, a essere un bambino cresciuto a Teheran, ad aver lavorato da minatore, a riscoprire l’amore a ottanta anni? Il Museo dell’Empatia risponde a tutte queste domande offrendo ai visitatori la possibilità di camminare lungo le rive del Tamigi per un miglio nelle scarpe degli altri ascoltando nel frattempo la loro storia. L’installazione “A Mile in My Shoes” (“Un miglio nelle mie scarpe”), racchiude in sé la filosofia del museo, che si ispira al detto anglosassone “prima di giudicare una persona, prova a camminare un miglio con le sue scarpe”. Lo scopo del museo è proprio quello di creare un’esplosione di empatia nella vita quotidiana, non creando l’ennesima istituzione autoreferenziale, ma uno spazio di esperienze e condivisione”.
Clare Patey, da sempre impegnata nella sua ricerca artistica a creare spazi e occasioni di partecipazione e incontro, ci racconterà la sua esperienza nell’ideare e realizzare momenti di inclusione sociale e di conoscenza attraverso l’arte. Che si tratti di riunire persone attorno a una tavola apparecchiata, di raccogliere e divulgare i libri preferiti in una biblioteca a disposizione di tutti, di concepire musei temporanei in magazzini londinesi in disuso, le sue performance hanno costantemente invitato il pubblico a prendersi tempo per guardare, scoprire e condividere il mondo attraverso gli occhi di qualcun altro.
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Domenica 17 luglio, ore 17.30
L’arte di lavorare insieme
Incontro con Jacopo Fo - Scrittore, fumettista e blogger. Fondatore della Libera Università di Alcatraz
Jacopo Fo, figlio di Dario Fo e Franca Rame, ha iniziato a lavorare come fumettista negli anni Settanta. Ha scritto numerosi libri ed è autore e fondatore di svariati blog, riviste e siti, fra cui ricordiamo “Cacao. Il quotidiano delle buone notizie comiche”. Nel 1981 ha fondato la Libera Università di Alcatraz, nel territorio fra Gubbio e Perugia, dove da anni si incontrano artisti di ogni genere, ricercatori ecologisti, insegnanti di tecniche per il benessere psicofisico e comicoterapeuti. Alcatraz infatti agisce all’insegna della spontaneità e dell’ecologia: il rispetto per gli altri e per l’ambiente si fondono per offrire una permanenza serena e conviviale agli ospiti che la frequentano, a cui sono offerti corsi di teatro, sessioni di joga della risata, settimane di escursionismo, laboratori creativi, periodi dedicati alle famiglie e ai bambini. “La vita è l’arte dell’incontro e Alcatraz è un crocevia di percorsi che non sono banali e non puoi mai sapere chi ti sta seduto di fronte a fare colazione.”